Prefazione
Insegnare ad una nuova generazione,
vittima del paradosso di avere a disposizione tecnologie di
comunicazione ed informazione impensabili fino a 30 anni fa –
entusiasta e ricca di energia e potenziale immenso MA
resa passiva e confusa dalla marea di possibilità
che quest’epoca le offre – , impone un ripensamento non
solo del metodo d’insegnamento, ma dei metodi di informazione e
comunicazione in generale.
- Illudersi, come gli insegnanti più
“tradizionalisti”, che una “restaurazione”
dell’insegnamento basata solo su un ritorno del rigore formale
“carta-e-penna” sia sufficiente è una pia
illusione;
- d’altro canto, gli insegnanti più
“progressisti” spesso si affidano ad “innovazioni”
FALSE, fondate su abbellimenti solo cosmetici: la presentazione
powerpoint colorata e sbrilluccicosa con le animazioni, fare
disegnini e sfogliare ebooks sulla LIM... e basta.
Inoltre,
- da una parte manca un metodo
d’insegnamento sistematico ed applicato, che sappia
interfacciarsi con successo coi circuiti interiori degli studenti –
un metodo ragionato e sensibile ma non formalista (come lo era quel
vecchio metodo fondato sulla mera ripetizione di nozioni tradizionali
ma storicamente fuorvianti, per es. l’imparare a memoria
stupide vuote tautologie come “la completiva è una
subordinata che completa”, o il famigerato “procedimento
del ‘chi/che cosa’” colpevole di mostruose
cantonate nel fare l’analisi logica!);
- dall’altra manca un’AUTENTICA
INTERATTIVITÀ che “sfidi” lo studente a trovare la
soluzione al problema in un contesto a lui familiare nell’epoca
del navigare tra i menu di Facebook e simili.
Dulcis in fundo, non esito a
definire l’atteggiamento dei politicanti che negli ultimi si
sono alternati nella gestione della Pubblica Istruzione come
incompetente, schizofrenico, ipocrita. La ristrutturazione di molte
cattedre e programmi, chiaramente dettata da miopi motivi di
risparmio economico, ha prodotto il crollo di qualità di
un’istruzione sempre meno capace di immettere nel mercato
lavoratori altamente specializzati e creativi (come quelli che
richiede, per es., l’industria elettronica ed informatica);
peggio, si susseguono sempre più tentativi di trasformare
l’istruzione in un lucro ed in un bene di consumo come tanti
altri, che riduce il diploma da prezioso sapere che aiuta a vivere a
pezzo di carta da comprare per avere l’accesso ad altri pezzi
di carta da comprare per avere l’accesso a lavori delicati che
poi non s’è nemmeno capaci di fare! E così, la
stessa informatizzazione della scuola viene usata da questi
politicanti come scusa e strumento riluttante per accelerare il loro
mostruoso progetto di banalizzazione, mercificazione, privatizzazione
dell’istruzione. Questi politicanti si preoccupano
dell’istruzione solo come merce da vendere e/o spesa da
ridurre, invece che come prezioso servizio per potenziare sulla
lunga distanza il progresso ed il benessere della comunità;
ciò rende il loro approccio sbagliato in partenza. Per colpa
di questo approccio, strumenti dal potenziale immenso come LIM,
registri elettronici, ebooks risultano sviliti, ridotti ad oggetti di
miserabili speculazioni economiche su cui lucrano i soliti furbetti.
Io ho l’ardire di sperimentare
qualcosa che dia scintille di restaurazione ed innovazione
contemporaneamente;
ho l’ardire di sperimentare
qualcosa che sfida tutte queste mostruosità, per il bene degli
studenti, del futuro del Paese.
Ho perciò iniziato a programmare
un’infrastruttura
- GRATUITA (licenze GPL e
Credit Commons: il Sapere è un Servizio ed un Bisogno
Primario, NON una merce!!!!),
- MULTIPIATTAFORMA (si basa
su linguaggi - HTML5, CSS3, Javascript - compatibili con tutti i
principali software per navigare in Internet, a prescindere
dall’hardware e dal sistema operativo; ciò per rendere
questo sapere più ACCESSIBILE che si può!),
- INTERATTIVA (per poter
proseguire nell’apprendimento, lo studente dovrà
“sbloccare livelli” che richiedono la risoluzione di
problemi tramite metodi appresi precedentemente; l’ansia del
voto passa in secondo piano rispetto alla gratificazione del
risolvere il problema e della crescita conseguente),
- INTERDISCIPLINARE (i links
tra i testi incoraggiano lo studente a fare associazioni
tra diversi argomenti in un quadro vasto ed organico, salvandolo dal
disastroso “studio a compartimenti stagni” e persino da
mostruosità culturali come l’indebita separazione fra
umanistico e scientifico),
- METODICA (la
riorganizzazione dei saperi essenziali in un metodo aggiornato e
ragionato salva il ragionamento dello studente dalle vecchie idiozie
didattiche come “eccezioni agli imparisillabi latini” o
“la completiva completa”),
- ATTUALE (uno studio che
invece di fossilizzarsi in un’erudizione snob ed astratta
dalla realtà punta sull’attualità e
sull’efficacia pratica di informazioni il cui effetto
quotidiano passa spesso sotto il naso degli studenti).