Prefazione

Insegnare ad una nuova generazione, vittima del paradosso di avere a disposizione tecnologie di comunicazione ed informazione impensabili fino a 30 anni fa – entusiasta e ricca di energia e potenziale immenso MA resa passiva e confusa dalla marea di possibilità che quest’epoca le offre – , impone un ripensamento non solo del metodo d’insegnamento, ma dei metodi di informazione e comunicazione in generale.

Inoltre,

Dulcis in fundo, non esito a definire l’atteggiamento dei politicanti che negli ultimi si sono alternati nella gestione della Pubblica Istruzione come incompetente, schizofrenico, ipocrita. La ristrutturazione di molte cattedre e programmi, chiaramente dettata da miopi motivi di risparmio economico, ha prodotto il crollo di qualità di un’istruzione sempre meno capace di immettere nel mercato lavoratori altamente specializzati e creativi (come quelli che richiede, per es., l’industria elettronica ed informatica); peggio, si susseguono sempre più tentativi di trasformare l’istruzione in un lucro ed in un bene di consumo come tanti altri, che riduce il diploma da prezioso sapere che aiuta a vivere a pezzo di carta da comprare per avere l’accesso ad altri pezzi di carta da comprare per avere l’accesso a lavori delicati che poi non s’è nemmeno capaci di fare! E così, la stessa informatizzazione della scuola viene usata da questi politicanti come scusa e strumento riluttante per accelerare il loro mostruoso progetto di banalizzazione, mercificazione, privatizzazione dell’istruzione. Questi politicanti si preoccupano dell’istruzione solo come merce da vendere e/o spesa da ridurre, invece che come prezioso servizio per potenziare sulla lunga distanza il progresso ed il benessere della comunità; ciò rende il loro approccio sbagliato in partenza. Per colpa di questo approccio, strumenti dal potenziale immenso come LIM, registri elettronici, ebooks risultano sviliti, ridotti ad oggetti di miserabili speculazioni economiche su cui lucrano i soliti furbetti.

Io ho l’ardire di sperimentare qualcosa che dia scintille di restaurazione ed innovazione contemporaneamente;

ho l’ardire di sperimentare qualcosa che sfida tutte queste mostruosità, per il bene degli studenti, del futuro del Paese.

Ho perciò iniziato a programmare un’infrastruttura